Sanremo 2013 (post n°3)

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Sanremo 2013 (post n°3 e date per scontato che non so come finirà…)

Non mi piace  Fazio perché è un cicisbeo, però condivido la sua introduzione alla prima serata del Festival quando afferma che ‘popolare’ non deve per forza significare ‘volgare’. A volte lo può diventare, spesso lo fa, ma non bisogna fare tale equazione a tutti i costi.

Gli artisti che si sono esibiti non sono stati volgari. Lo è stato il pubblico facinoroso pagato dal cavaliere durante l’intervento di Crozza (tra l’altro meno divertente del solito), lo è stata la Littizzetto nella sua banalità (laddove generalmente mi è più simpatica), lo è stata l’organizzazione nel cercare di far leva su quel sentimento popolare invitando sul palco gente che nulla ha a che vedere con la musica e lo è stato l’ospite Cutugno che fino all’ultimo post su Sanremo – ieri suppergiù? – mi aveva quasi fatto simpatia mentre ieri sera mi ha intristito all’inizio ed agghiacciato alla fine.

L’interesse di GiulioZine verso questo mondo lontano dalle sue consuete trattazioni purtroppo sta calando a dismisura dopo la visione della prima serata del festival. La musica o meglio l’evento musicale in quanto catalizzatore di un sentimento popolare in questo caso non funziona. Poiché la maggior parte delle musiche che trattiamo qui è ben lungi da quello che io intendo per sentimento popolare, forse attraverso Sanremo mi sono illuso di potermi avvicinare almeno per un attimo a tale ‘sentire’. Pur sapendo che la maggioranza delle cose che avrei ascoltato non mi sarebbe piaciuta, immaginavo che un minimo di appiglio alla materia musicale – anche in chiave popolare e con un mio approccio ovviamente leggero – l’avrei trovato.

Sui gusti personali non si discute, ma guardando la prima serata, devo dire che son contento di aver  perduto Sanremo per tutti questi anni, cioè da sempre, eccezion fatta per quello del 1979 che ho vissuto in audiocassetta. Son sereno oggi per non avere assolutamente idea di chi sia Gualazzi e di chi sia Chiara. Son sereno perchè non lo faccio con quell’aria da snob che rifiuta a priori e la storiella dei post su Sanremo è stata un pretesto per guardarmelo con attenzione. Io ci ho provato insomma.

Un lettore del blog (che in questo caso è anche un mio amico di vecchia data) ha replicato con un suo commento al post N.2 e colgo l’occasione per rispondere qui anche a lui. E’ vero, le canzoni dei Marta Sui Tubi non son male (non sempre mi piace il modo di cantare e la voce di Giovanni Gulino a dire il vero, ma tutto sommato i Marta mi stanno bene), ma tu sai bene che i Marta Sui Tubi sono la scelta meno sanremese che ci sia. Va bene anche il gruppo ‘indie’ (ma questo è uno dei casi in cui l’aggettivo perde completamente senso) a Sanremo, ma non sono rappresentativi di quel sentimento popolare che cerco. Tra ciò che ho sentito ieri oltre ai Marta Sui Tubi mi ha colpito la ‘scrittura’ dei brani di Maria Nazionale perché ho sentito il tocco di autori stimabili quali Enzo Gragnaniello e Peppe Servillo, ma con tutto quel vibrato in gola la signora può realmente piacere ed appartenere a qualcuno che abbia meno di 60 anni? Quindi è sempre uno scegliere il meno peggio. E questo non mi piace.  Gualazzi, come dicevo prima, non lo conoscevo ma neanche lo ho capito, sarà un limite mio. Infine Silvestri che come ha già detto qualcuno ‘è nato già vecchio’, ed io condivido.

Anche io vorrei amare un po’ la tradizione ma a queste condizioni proprio non ce la faccio.

8 pensieri su “Sanremo 2013 (post n°3)

  1. Si confonde come al solito la tradizione con l’essere reazionari. A mio parere sono due cose completamente diverse. Sanremo è una manifestazione reazionaria, che attira per lo piú adulti e fuori quota, gente non piú interessata alla novità e al diverso. Le tradizioni, almeno quelle sane, sono altra cosa. Basta farsi un giro a qualche festa di paese per trovare una moltitudine di giovani, interessati alla cultura (musicale) e alla tradizione/folklore. Sanremo è una becerata, è espressione dell’ordine costituito. L’intervento di fazio ad inizio serata, è stato di un democristiano schifosissimo! Mettere sullo stesso piano culturale Verdi e i prodotti sanremesi accomunandoli nel loro esse essere popolari (cosa assolutamente non vera, per il primo), è l’ennesima dimostrazione di ignoranza per gli ignoranti, che aimè in Italia sono sempre troppi. Guardare Sanremo signfica assistere ad un copione (sempre lo stesso) che si ripete, inesorabile nella monotonia, tutti gli anni: c’è il favorito, la valletta, il presentatore sempre sobrio e istituzionale, c’è il tipo o la tipa incaricati di far ridere/non addormentare il pubblico, c’è la politica, ci sono i contestatori……e in tutto questo, la musica non c’è mai o è sempre uguale da 60 anni a questa parte. I peggiori cmq sono sempre i cosiddetti alternativi che cercano l’affermazione presso il “grande pubblico”: perché? Solo per vile denaro, sacrificando ogni aspettativa artistica di chi ti ha ascoltato e dato credito quando non eri nessuno! Merde!

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  2. Ed infatti io a Sanremo non avrei cercato ‘l’alternative’ che avrei cercato altrove, nè la tradizione intesa in senso folk che anche quella non manca (sempre altrove). Per tradizione e sentimento popolare intendevo ritrovare qualche filo, qualche traccia seppur esile di ciò che sono stati personaggi del calibro di tenco, endrigo e tutta quella genìa di chansonnier dei ’60 che in qualche modo son stati artistici e popolari al contempo. sembra incredibile ma è successo qui da noi. purtroppo era 40 anni fa.

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  3. Oddio nooooooooo ci sei cascato…. sei riuscito nel difficile compito di sentirti superiore al festival di Sanremo, sei riuscito nel impossibile compito di realizzare che la musica che si ascolta a Sanremo non è del tipo che tu ascolti, nel ingrato compito di dichiarare che fai fatto bene a non vederlo negli ultimi ventanni ……… insomma alla fine povevi aprire una finestra e dire a tutti noi che a febbraio fa ancora freddo e forse saresti stato più originale. Gualazzi non sai chi è? peggio per te è forse il più promettente giovane che abbiamo (azzardo ma lo penso), Silvestri è nato vecchio? si è vero è anche vero che è in giro da 15 anni e quindi dire che nasce adesso mi sembra questo si vecchio (a me non è mai piaciuto ma quanti artisti stranieri conosci che dopo 15 anni fanno ancora dischi decenti?), Chiara non sai chi è perchè esce da x factor e il manuale del bravo indie vieta la visione dei talent……….comunque ha una bella voce è passata con una canzone dei Baustelle…
    Insomma che palle ma se dovete scrivere ste robe su Sanremo evitatelo e continuate ad ascoltarvi la grande musica indie italiana ben sapendo che tutti i vostri gruppetti prima o poi, ad uno ad uno, andranno a Sanremo a fare la marchetta o a sperare di raggiungere quel pubblico che potrebbe permettere loro di dare un senso al loro fare musica ( a meno che non vogliamo pensare che fare ascoltare le loro canzonette ai soliti noti nei soliti locali a non più di 15 euro senoprotestano sia il coronamento di una carriera degna di nome).
    Ci sono passati tutti Afterhours, Baustelle, Marlene Kunz, Moltenhi, Subsonica……… e quelli che non ci passano è perchè non sono buoni nemmeno per Sanremo…….
    Sanremo è un rito collettivo va visto o non visto per quello che è. Non è la patria della musica ne italiana ne mondiale. Ma nemmeno gli mtv music award lo sono e nemmeno i grammy. Vale per quello che vale. Tutti lo guardano per sentirsi migliori pochi capiscono che migliori non sono. La musica italiana anche fuori da Sanremo è morta da decenni. E’ come il natale si festeggia ben sapendo che non è il festival della bontà. E’ uno show anzi uno sciò imperativo a tutti quelli che lo guardano senza capirne il senso. SCIO’ !

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  4. Dò per scontato che tu abbia letto con attenzione sia il mio post sia i commenti successivi.
    Se mi accusi di essere stato ingenuo nel voler sperare di trovare quello che ho detto avrei voluto cercare, mi sta anche bene e probabilmente me la merito! Se mi accusi di essere stato poco originale, visto l’argomento, mi sta anche bene e l’accetto senza problemi.
    Se mi accusi di vedere il festival per sentirmi musicalmente migliore però o non hai letto o lo hai fatto con poca attenzione e ti sei perso qualche sfumatura.

    Se dico che l’unico gruppo pseudo-indie finora, i Marta, è anche il meno sanremese, significa che non è quello che voglio o che cerco da Sanremo.
    Il fatto che la musica indie italiana che spesso ascolto poi vada a finire a Sanremo cosa centra? Facciano quel che vogliono insomma, se saranno belle canzoni, indie o meno, Sanremo o meno, mi piaceranno, se sarà merda lo sarà dentro e fuori Sanremo. Spero che questo serva ad argomentare e chiudere il discorso sanremo-indie che avrai capito ora, non c’entra nulla!

    Non conosco Gualazzi ma a giudicare da quanto ascoltato ieri sera non me ne farò un cruccio. Mi dici ‘peggio per me’? Allora forse potrei anche riascoltarlo, magari ci saranno brani che non conosco, che saran belli e ti ringrazierò per la dritta, ma non mi pare che ieri sera quelli mozzassero il fiato. E di quelli si parlava.
    Silvestri me lo ricordo così fin dagli inizi, non da ieri. Quindi se dicevo sta cosa 15 anni fa ti stava bene?

    Mi sono posto dinanzi al ‘rito collettivo’ sì con leggerezza ma anche con la curiosità, la voglia di annullare qualche piccola distanza tra i vari mondi della musica leggera che in qualche modo vivo, ma tu avresti preferito che io dicessi che è una merda a priori?

    Mi incuriosisce non poco la fruizione del tuo Sanremo – perchè immagino che tu in qualche modo lo segua, non riesco ad immaginare un intervento così motivato da uno che nè è troppo al di fuori. Dici che la musica italiana è morta da decenni, però poi decanti le qualità di qualche artista, allora in fondo non sei così cinico come vuoi far credere dai…perchè allora pensi che lo sia io?

    Grazie per essere passato, peccato non vederci insieme la seconda puntata 🙂

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    1. @Luigi: Non l’ho sentito..a dire il vero stasera non son riuscito a sentir bene nulla perchè eravamo in tanti..per lo più tutte ragazze..puoi immaginare…cmq mi sembra che il livello sia stato un pò più alto di ieri ma ripeto..visto distrattamente e non voglio dire nulla…sospeso giudizio per oggi.
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  5. la musica italiana è morta da anni confermo e il festival della musica italiana ne è la testimonianza. Ogni anno arriva un artista straniero ospite e ti rendi conto perfettamente di questo. L’anno scorso Patty Smith ad esempio. Quest’anno è bastato l’israeliano dal nome impronuciabile. Ma è come ai festival del cinema. Vai alla rassegna dedicata ai film italiani a Venezia vedi 10 film poi ti basta un film turco o cinese o americano e ti rendi conto che anche il cinema italiano è morto. E da molto. Poi ci sono le eccezioni certo……… e forse al cinema sono di più che nella musica. Ma anche nella musica ci sono. E come i film italiani che meritano possono arrivare dai vari festival o da circuiti indipendenti anche i cantanti che meritano possono arrivare da Sanremo o da circuiti alternativi. Gualazzi di cui non conosco molto mi è sembrato interessante.Ha dei numeri poi quali saranno non so. Da li sono usciti personaggi interessanti. Magari non per noi. O altri che magari noi conoscevamo già si sono fatti conoscere da un pubblico più vasto. E la cultura di migliorare il gusto medio dovrebbe essere fondamento di un paese. E la rai e il festival hanno avuto questo merito prima dell’inizio di questo ventennio medievale. Quindi se qualcuno impara a conoscere anche i Marta sui Tubi o i Subsonica beh allora ben venga.
    Ma guardare Sanremo è anche altro. E’ dna. E’ il natale laico. Lo festeggi con gli amici. Ognuno porta qualcosa. Ogni sera una casa diversa. Tutti a guardare le solite cose. Ogni tanto una canzone la ascolti. Magari perchè carina. Magari solo per vedere cosa si è messa addosso la Oxa. Poi c’è il comico evento (Crozza flop confermo !!). Le cattiverie tra di noi. E l’ultima sera finalmente il tabellone. E tutti a votare la canzone preferita dopo 5 giorni di lobbing per distruggere le possibilità della canzone che odi.

    Quindi solo la voglia di matenere una tradizione che va al di là della qualità musicale può essere il modo giusto di accostarsi a Sanremo. Chi festeggia ormai Natale pensando alla nascita di Cristo?

    Se invece vogliamo essere politicamente seri guardare Sanremo è come scartare a Natale un regalo di cui conosci il contenuto avendolo richiesto tu.
    Guardare Sanremo è come aprire una cassa da morto scoprendo all’interno i resti della cultura italiana sapendo di aver tutti più o meno contribuito a farla finire così.

    ……. poi confesso la mia insofferenza per la musica indie italiana……

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  6. @gianni: Comprendo benissimo cosa vuoi dire ed hai ragione: Sanremo forse è anche e soprattutto quello. Il mio spirito si accosta a questo evento, a questa festa, a questo rito in un modo differente e quindi sembra inadeguato, inopportuno, inappropriato. Capisco anche questo.
    Del resto come diceva Carmelo Bene, o si è o non si è (in un certo modo).
    Io ieri ho provato a guardare Sanremo come lo guardi tu, tra tanti amici, è stato bello e divertente stare con gli amici, ma non son riuscito a sentire neanche una canzone.
    Allora se devo parlare o scrivere di musica però la devo sentire la musica. Non è questione di approccio serioso, è l’unico di cui son capace!
    Però poi mi sembra che alla fine, al di là del grande carrozzone mediatico, un pensiero ultimo alla musica lo esprimi. Dici (e dico anche io) “se esce qualcosa di musicalmente valido anche da un circuito non alternativo quale Sanremo, ben venga, anche ‘noi’ dal ‘nostro’ punto di vista ‘altro’ possiamo essere lì a testimoniarlo, secondo il nostro gusto, il nostro modo”.
    Magari è talmente poco che forse non merita un articolo – e su questo vengo incontro di nuovo al tuo pensiero – i mea culpa li ho già fatti – però io che scrivo sugli autori di Maria Nazionale, per chi mi conosce ma anche per chi non mi conosce ma legge un minimo il mio blog, capisce che non può esserci malafede da parte mia.
    Stasera cmq cercherò di riascoltare ciò che ieri ho solo intuito.

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